Descrizione
Nel quattordicesimo numero di Rivista Savej ripercorriamo la lunga e importante tradizione dei dolci piemontesi. Iniziamo con il racconto di come Torino diventò – e rimane tuttora – la capitale del cioccolato: una storia che si snoda attraverso blocchi continentali napoleonici, abili artigiani valdesi e la nascita dell’iconico Gianduja. Parlando di “cose buone” e dolci si ha l’imbarazzo della scelta: dai savoiardi ai confetti, dalle zeste di Carignano al Cri-Cri, dai baci di dama ai biscotti novaresi… Ognuno con le sue peculiarità. Così come il marron glacé, icona della pasticceria piemontese, che unisce il frutto popolare della castagna a tecniche di realizzazione molto complicate e precise.
Se invece si vuol dar spazio alle “cose belle” gli argomenti non mancano: il disegnatore Vittorio Accornero fece fiorire i foulard di Gucci rendendoli famosi in tutto il mondo, le Gallerie di Torino si mostrano in tutto il loro splendore come veri e propri salotti coperti cittadini, il territorio del Roero si dipana tra castelli, vigneti e rocche millenarie e, infine, celebriamo i 150 anni della Vedetta Alpina, il cannocchiale che scruta le nostre meravigliose Alpi dal Monte dei Cappuccini.
Tra le pagine di questo numero anche le consuete rubriche di lingua piemontese e i consigli di lettura ma c’è dell’altro:
- La vita di Paola Lombroso, pioniera della pedagogia e dei diritti delle donne
- Quando la scuola entra in ospedale, per un’istruzione costante
- La divina Contessa di Castiglione e i suoi scatti all’avanguardia
- Suor Giuseppina, la suora che sfidò i nazisti alle “Nuove”
- Il dialogo con Giovanni Alutto, sopravvissuto alla Campagna di Russia del 1943
- Giacinto Ferrero e la storia di 600 italiani prigionieri ed esploratori in Himalaya
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